Atmosfere potenzialmente esplosive
La Direttiva ATEX 99/92/CE, introdotta il 16 Dicembre 1999, riguarda i requisiti minimi per incrementare la protezione della sicurezza e della salute dei lavoratori potenzialmente a rischio di atmosfere esplosive.
Che compito ha il Datore di Lavoro?
Tale Direttiva si applica nei luoghi di lavoro e si richiede al datore di:
- prevenire e provvedere alla protezione contro le esplosioni
- classificare le aree pericolose in zone e provvedere segnali di allarme specifici (Direttiva 92/58/EEC e ATEX 94/9/EEC)
- eseguire, documentare, aggiornare la valutazione del rischio di esplosione (Direttiva 89/39/EEC)
- assicurare un luogo di lavoro sicuro e appropriati controlli dei lavoratori in aree pericolose
In pratica ogni datore di lavoro deve eseguire una valutazione ed eventuale classificazione delle aree a seconda del rischio di esplosione (zona 0, zona 1 o zona 2) e verificare che tutte le attrezzature che sono installate in suddette aree a rischio sia idonee.
Nei casi invece dove non sia presente una situazione di rischio di esplosione, è sufficiente allora che le attrezzature siano marcate semplicemente CE.
Un primo approccio alla classificazione può essere quello di esaminare l’elenco delle sostanze pericolose dell’attività, in genere recuperabile dall’analisi dei rischi dell’azienda e/o dall’esame delle schede di sicurezza di ogni sostanza utilizzata, al fine di determinarne le caratteristiche di infiammabilità.
I componenti dell’impianto elettrico, se installati nelle zone classificate con pericolo di esplosione, devono essere conformi alla direttiva 94/9/CE e pertanto marcati CE ATEX. Componenti così realizzati, tengono conto anche dell’effetto della penetrazione di solidi e/o liquidi relativamente al loro corretto funzionamento e all’eventuale innesco dell’atmosfera esplosiva. Al di fuori delle zone classificate con pericolo di esplosione, o se dalla classificazione risultano zone di estensione trascurabile, l’impianto deve essere realizzato secondo le regole impiantistiche generali se il luogo non è a maggio rischio in caso di incendio, altrimenti secondo le prescrizioni della già citata Norma CEI 64/8-7. In entrambi i casi sono prescritti i gradi minimi di protezione dei componenti contro l’ingresso di corpi estranei e/o liquidi (si consigliano comunque componenti con grado di protezione non inferiore a IP55). Si deve infine valutare, in funzione delle operazioni eseguite, la necessità ed il grado di una protezione meccanica degli impianti.