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La formazione e l’utilizzo dei defibrillatori nei luoghi di lavoro

Un factsheet dell’Inail si sofferma sulla diffusione e l’utilizzo dei defibrillatori nei luoghi di lavoro. Focus sulla normativa in materia, sulla catena della sopravvivenza e sulla formazione all’uso del DAE nei luoghi di lavoro.

In Europa oltre 700.000 persone sono colpite, ogni anno, da un arresto cardiaco. E nel nostro Paese sono circa 60.000 le persone che muoiono per morte cardiaca improvvisa.

Se di fronte ad un arresto cardiaco si interviene con la sola la rianimazione cardiopolmonare (RCP), “la probabilità di sopravvivenza aumenta del 30% entro 9 minuti”, mentre se si utilizza anche il defibrillatore (DAE) “la sopravvivenza arriva al 60%”.

A ricordarlo e a fornire informazioni sull’uso dei DAE nei luoghi di lavoro è un nuovo factsheet prodotto dal Dipartimento Inail di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (DIMEILA), dal titolo “La diffusione e l’utilizzo dei defibrillatori (DAE) nei luoghi di lavoro” e a cura di B. Papaleo, M. De Rosa e A. Pera. Un documento che, nell’introduzione, ricorda come la mortalità cardiovascolare rappresenti “la principale causa di morte a livello mondiale: il 50% di tutte le morti per causa cardiovascolare avviene all’improvviso, anche in persone senza patologia cardiaca nota”. E l’arresto cardiaco si verifica “quando il cuore non riesce più a pompare sangue e ossigeno alle cellule. Se non trattato entro pochi minuti porta alla morte”.

Nel presentare la nuova scheda informativa Inail affrontiamo i seguenti argomenti:

  • Utilizzo dei defibrillatori: normativa e primo soccorso aziendale
  • Defibrillatori: le fasi di utilizzo e la catena della sopravvivenza
  • Defibrillatori: la formazione nei luoghi di lavoro

Utilizzo dei defibrillatori: normativa e primo soccorso aziendale

La scheda ricorda che, come segnalato anche in precedenti documenti Inail sul tema, negli ultimi anni è cresciuto significativamente “l’interesse per l’educazione al primo soccorso e per la rianimazione cardiopolmonare (RCP)”. E questo anche grazie all’attenzione del legislatore, a livello nazionale che europeo.

Ad esempio:

  • la normativa (D.Lgs. 81/2008; Decreto del Ministero della salute del 15 luglio 2003, n. 388, recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale) ha “attribuito al primo soccorso un ruolo fondamentale nel sistema di gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”;
  • la Legge 4 agosto 2021, n. 116, disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici, raccomanda “la diffusione e l’utilizzo dei defibrillatori (DAE) nei luoghi di lavoro, presso le sedi delle pubbliche amministrazioni con almeno 15 dipendenti, aeroporti, stazioni ferroviarie, porti e mezzi di trasporto a lungo raggio (percorrenze superiori a due ore)”.

La scheda riporta poi alcuni dati e informazioni:

  • “in caso di arresto cardiocircolatorio (ACC) l’intervento precoce con rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione aumenta il tasso di sopravvivenza e limita le conseguenze negative da anossia cerebrale prolungata (stato di coma persistente, deficit motori o sensoriali, alterazione delle capacità cognitive o della sfera affettiva ecc.); è per questo fondamentale l’intervento precoce degli addetti al primo soccorso aziendale, poiché i soccorsi avanzati in genere non arrivano prima dei 15 – 20 minuti;
  • il defibrillatore semiautomatico non è un presidio obbligatorio nei luoghi di lavoro ma il decreto interministeriale 18 marzo 2011 e la legge 116/2021 ne raccomandano la presenza nei luoghi pubblici o nei luoghi con alto afflusso di persone, luoghi isolati e zone industriali a rischio, proprio in virtù della sua efficacia;
  • a partire dal 2014 all’interno del modulo di domanda OT23 per la riduzione del tasso medio per prevenzione, e quindi per la riduzione delle somme versate annualmente all’Inail, è previsto un intervento che attribuisce punteggi all’azienda che si è dotata di defibrillatore e i cui addetti al primo soccorso hanno effettuato un corso BLS-D (Basic Life Support – Defibrillation)”.

Defibrillatori: le fasi di utilizzo e la catena della sopravvivenza

Il factsheet presenta informazioni su cosa fare in caso di arresto cardiaco – con riferimento al suo riconoscimento, alla rianimazione RCP, all’uso del DAE e all’attesa dei sanitari – e riporta una figura che rappresenta la catena della sopravvivenza:

La scheda entra poi nel dettaglio di cosa sia un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE).

Si indica che il defibrillatore è “un dispositivo di piccole dimensioni che contiene al suo interno due piastre adesive in grado di rilevare, dopo esser stato applicato alla vittima in arresto cardiaco, l’attività elettrica del cuore e riconoscere un’aritmia (fibrillazione ventricolare)”.

Riprendiamo dal documento – rimandando ad un’adeguata formazione per il suo uso – le fasi di utilizzo del DAE:

  • “accendere il dispositivo e seguire le istruzioni vocali;
  • consentire l’analisi del ritmo cardiaco;
  • fare sicurezza (non toccare la vittima durante l’analisi del ritmo cardiaco e durante l’erogazione della scarica);
  • premere il pulsante shock (se indicato);
  • eseguire RCP per due minuti e ripetere l’analisi con il DAE”.

Si segnala poi di continuare “fino a chiari segni di ripresa, fino all’arrivo dei soccorsi o fino a esaurimento fisico del soccorritore”.

Defibrillatori: la formazione nei luoghi di lavoro

Sono riportate anche indicazioni sulla formazione all’uso del defibrillatore nei luoghi di lavoro.

Si indica che “integrare la formazione all’ uso del DAE nei corsi di formazione per addetti al primo soccorso potrebbe avere dei vantaggi per le aziende, tra cui:

  • riduzione del rischio aziendale;
  • maggiore sicurezza per i dipendenti;
  • costi contenuti e tempi di formazione ridotti”.

Si ricorda poi che, dal punto di vista formativo, “la rianimazione cardiopolmonare è già una materia obbligatoria prevista dal d.m.  salute 388/2003”. Tuttavia per una formazione completa, è “consigliabile integrare un modulo specifico sul BLS-D, rispettando gli standard internazionali in termini di:

  • contenuti didattici;
  • rapporto istruttore/allievi (1:6);
  • esercitazioni pratiche;
  • verifiche finali tramite skill test”.

Rimandiamo alla lettura integrale del documento che riporta ulteriori informazioni e dettagli su cosa sia un arresto cardiaco e sui possibili primi interventi.

RTM

carica il documento da cui è tratto l’articolo:

Inail, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, “ La diffusione e l’utilizzo dei defibrillatori (DAE) nei luoghi di lavoro”, a cura di B. Papaleo, M. De Rosa, A. Pera – Factsheet edizione 2025 (formato PDF, 354 kB).

Tratto da Punto Sicuro

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