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CALDO E LAVORO: I PRINCIPALI EFFETTI DEL CALDO E DELLE RADIAZIONI SOLARI

Linee guida per la protezione dei lavoratori dagli effetti del calore e della radiazione solare

E se è ormai condivisa la previsione di un aumento di intensità e durata delle ondate di calore, i lavoratori che sono coinvolti in attività outdoor o sono esposti a ulteriori fonti di calore sul posto di lavoro durante la stagione calda, sono particolarmente esposti a problemi di salute correlati al caldo e alle radiazioni solari.

Per le lavorazioni effettuate all’aperto, “soprattutto ma non solo, in estate, è necessario prevenire anche gli effetti dell’esposizione alla radiazione solare” (RS).

Questi effetti sono “prevalentemente a carico della cute e degli occhi e possono essere con insorgenza sia a breve termine che a lungo termine”.

Azioni per la prevenzione delle malattie da calore

  1. Designare una persona addestrata sui pericoli e sulle misure di tutela da adottare, presente sul luogo dove si svolge l’attività;
  2. Identificazione dei pericoli /valutazione del rischio
    L’identificazione dei pericoli implica il riconoscimento dei rischi legati al calore e delle malattie da calore, dovuti agli effetti di alte temperature, elevata umidità, esposizione al sole o ad altre fonti di calore, modalità lavorative, indumenti di lavoro, DPI e fattori di rischio personali.

Premesso che per qualsiasi lavorazione all’aperto va effettuata la valutazione del rischio microclima, qualora la lista di riscontro presenti uno o più “SI” andrà condotta una valutazione specifica finalizzata alla riduzione ed al controllo delle criticità evidenziate, ed all’attuazione delle misure di tutela conseguenti.

Rendere disponibili e accessibili acqua e aree ombreggiate per le pause

A tal fine è necessario predisporre quanto segue:

  • Identificare un’area dove sia accessibile il rifornimento di acqua potabile per ciascun lavoratore;
  • Rendere sempre disponibili almeno 1 litro d’acqua/ora per ogni lavoratore e che siano disponibili bicchieri, borracce, taniche di acqua individuali per ciascun lavoratore;
  • Verificare periodicamente (almeno ogni ora) il rifornimento d’acqua ed il consumo d’acqua;
  • L’acqua fornita dovrà essere fresca, a temperatura inferiore alla temperatura ambiente, (temperatura intorno a 14-16 °C), potabile e disponibile gratuitamente per tutti i lavoratori.
  • I distributori dell’acqua dovranno essere situati in posizioni facilmente raggiungibili e vicine alle postazioni di lavoro. Qualora ciò non sia facilmente realizzabile, dovranno essere forniti ai lavoratori contenitori individuali, bottiglie o borracce, da conservare in luogo fresco in prossimità del posto di lavoro.
  • Raccomandare di bere prima di iniziare il lavoro, per non cominciare il lavoro in condizioni di disidratazione.
  • Raccomandare di bere un bicchiere d’acqua ogni 15- 20 minuti. Preferibile bere poco e frequentemente, anche se non si avverte lo stimolo della sete.

Assicurare la disponibilità di aree completamente ombreggiate o climatizzate per le pause e il raffreddamento. I pasti dovranno essere consumati sempre in aree ombreggiate.

Fornire ai lavoratori pasti adeguati ricchi in frutta e verdura, evitando cibi ricchi in grassi e sale che rallentano la digestione e predispongono a stress da caldo.

Favorire l’acclimatazione dei lavoratori. Aumentando gradualmente i carichi di lavoro e l’esposizione al calore e favorendo l’effettuazione di frequenti pause per l’approvvigionamento di acqua e il riposo all’ombra.

I decessi per lo stress da caldo si verificano spesso durante i primi giorni di attività lavorativa e/ o nei primi giorni di un’ondata di calore.

Spesso le vittime degli effetti del caldo sono i lavoratori neo-assunti, con minore esperienza lavorativa e non acclimatati, ovvero lavoratori esposti al caldo in condizioni di vulnerabilità individuale.

In merito all’ organizzazione dei turni di lavoro si raccomanda:

  • La riprogrammazione delle attività che non sono prioritarie e che sono da condursi all’aperto nei giorni con condizioni meteoclimatiche più favorevoli,  alternare i turni tra i lavoratori
  • La pianificazione delle attività più impegnative dal punto di vista fisico durante i momenti più freschi della giornata e di quelle meno impegnative nei momenti più caldi
  • L’interruzione del lavoro se le misure di prevenzione sono inadeguate in caso di rischio di malattie da calore molto alto

In merito agli Indumenti da Lavoro nelle lavorazioni all’aperto:

  • È importante indossare occhiali da sole con filtri UV adeguati, preferibilmente avvolgenti o con protezione laterale
  • in dipendenza dal tipo di attività lavorativa svolta, abiti leggeri a trama fitta, traspiranti e di colore non bianco, a meno che non si tratti di abbigliamento tecnico con certificata protezione dalla radiazione UV
  • come ultima linea di difesa e solo a seguito di parere positivo da parte del MC, consigliare ai lavoratori di applicare una crema solare ad alta protezione (SPF 50+) nelle parti del corpo che rimangono scoperte.
  • Fornire ai lavoratori scarpe di sicurezza /protezione di modello estivo

Per tutti i lavoratori ed i preposti che effettuino lavorazioni all’aperto o in ambienti chiusi non condizionati dovrebbe essere previsto un corso specifico di addestramento allo stress termico ed alla esposizione alla radiazione solare. I contenuti del corso dovrebbero riguardare i criteri di prevenzione riportati nella presente scheda ed il primo soccorso in caso di presenza di patologie dovute al caldo ed al sole.

Nessun lavoratore deve lavorare da solo al caldo: in caso di insorgenza di segni e sintomi di malattie da calore ci deve essere sempre un compagno vicino che possa chiamare il 118 (o il numero unico 112) e prestare il primo soccorso nel rispetto delle norme anticovid, indicando il luogo esatto in cui vengono svolte le lavorazioni, luogo che deve essere a conoscenza anche dei lavoratori delle ditte in appalto.

È importante sviluppare, preferibilmente con la collaborazione del medico competente, un piano di sorveglianza per il monitoraggio dei segni e i sintomi delle malattie da calore e di risposta alle emergenze, per favorire precocemente la diagnosi e il trattamento. Il piano deve includere informazioni su cosa fare quando qualcuno mostra i segni delle malattie da calore, come contattare i soccorsi, quali misure di pronto soccorso attuare in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Tutti i lavoratori devono essere messi a conoscenza del piano.

Per i soggetti che presentino condizioni individuali di suscettibilità termica, andrà sempre effettuata una valutazione specifica, individuando, caso per caso, le appropriate misure di tutela da mettere in atto, di concerto con il Medico competente, da recepire nel certificato di idoneità, e, se, del caso, con il medico curante.

Misure specifiche per i luoghi di lavoro in ambienti chiusi

  • Nel caso di temperatura dell’aria minore della temperatura media della pelle (35 °C) un incremento della ventilazione sul posto di lavoro può migliorare le condizioni termiche;
  • Nel caso di temperatura dell’aria maggiore della temperatura media della pelle (35 °C) è necessario raffreddare l’aria immettendo aria fredda: l’impiego di ventilatori non è efficace.
  • Utilizzare schermi o pellicole da applicare alle superfici vetrate, che riflettono la radiazione infrarossa;
  • Ridurre la concentrazione del vapore acqueo, e conseguentemente il tasso di umidità, mantenendo i pavimenti asciutti. Ridurre l’umidità può contribuire a migliorare l’evaporazione del sudore del lavoratore.

Se sono presenti macchinari/superfici calde:

  • Posizionare schermi protettivi fra il lavoratore e le sorgenti radianti eventualmente presenti (semplici superfici riflettenti o riflettenti ed assorbenti);
  • Ridurre, laddove possibile, l’emissività della superficie calda della sorgente radiante rivestendola con del materiale isolante.

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