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La nuova norma UNI 11958:2024 per gli ambienti confinati

Pubblicata la norma “UNI 11958:2024 Ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento – Criteri per l’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi”, redatta da un gruppo di lavoro coordinato dall’Inail.

È disponibile sul sito dell’Ente italiano di normazione la norma “Uni En Iso 11958 – Ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento – Criteri per l’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi”, che in linea con la legislazione vigente stabilisce i criteri per l’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi negli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento. In questi ambienti, nonostante le rigorose disposizioni normative in vigore, si verificano tuttora infortuni lavorativi con esiti talvolta mortali, spesso con il coinvolgimento di più persone che muoiono nel tentativo di salvare i propri colleghi di lavoro. Per contribuire a limitare il verificarsi di questi eventi, l’Inail si è fatto promotore presso l’Uni della stesura di una norma tecnica che, partendo dalla definizione di “ambienti sospetti di inquinamento e/o confinati” coerente con l’attuale quadro legislativo, fornisse indicazioni per la corretta esecuzione di attività lavorative in questi luoghi di lavoro.

L’ambito di applicazione. Nella norma, analogamente a quanto previsto negli standard internazionali che trattano la tematica, viene proposta una procedura per la valutazione dei rischi e la definizione di modalità operative idonee per la tutela della salute e sicurezza degli operatori che operano in questi spazi lavorativi. I contenuti della norma 11958 potrebbero essere applicati utilmente anche ai cosiddetti “ambienti assimilabili “, cioè ad altri ambienti che, strutturalmente simili e caratterizzati da pericoli analoghi, non sono tuttavia esplicitamente disciplinati dalla legislazione vigente.

All’Inail il coordinamento del gruppo di lavoro tecnico. Alla stesura della norma in ambito Uni hanno partecipato i professionisti della Consulenza tecnica salute e sicurezza (Ctss) dell’Inail, che ha coordinato il gruppo tecnico di lavoro istituito presso la commissione Sicurezza dell’ente di normazione, insieme ai ricercatori del Dipartimento innovazioni tecnologiche (Dit) dell’Istituto.

La norma specifica, per le diverse tipologie di ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento:
a) i criteri per:
– la loro classificazione;
– l’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi;
– l’elaborazione delle procedure operative e di emergenza per le attività in tali ambienti;
– la scelta delle attrezzature di lavoro e della strumentazione;

b) i requisiti sui dispositivi di protezione collettiva e individuale;

c) i compiti e i ruoli dei lavoratori impegnati nelle attività.

Inoltre, in Appendice A, fornisce un elenco esemplificativo dei possibili fattori di rischio negli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento.

Questa norma, ispirandosi a uno standard internazionale relativo alle attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, propone una procedura per valutare i rischi e definire modalità operative volte a garantire la salute e la sicurezza degli operatori.

Il DPR 177/2011 prevede che le attività in ambienti sospetti di inquinamento, ai sensi degli articoli 66 e 121 del D.Lgs. 81/2008 e in ambienti confinati, come indicato nell’allegato IV, punto 3, del D.Lgs. 81/2008, possono essere svolte esclusivamente da imprese o lavoratori autonomi qualificati, in possesso di specifici requisiti. Inoltre, tale normativa introduce obblighi specifici, non trattati in questa norma, volti a migliorare la sicurezza degli operatori.

Questa nuova norma fornisce quindi indicazioni utili ai datori di lavoro nell’esecuzione di attività in ambienti sospetti di inquinamento e/o confinati, che impiegano personale proprio o che, in qualità di committenti, affidano tali attività ad appaltatori o lavoratori autonomi

Le indicazioni riportate possono essere applicate anche ad ambienti che, pur essendo simili per struttura e pericoli a quelli definiti dal DPR 177/2011, non sono regolati da tale decreto (cosiddetti ambienti assimilabili). Si precisa che tutti gli adempimenti previsti dalla legislazione vigente devono essere conformi al DPR 177/2011.

La norma UNI 11958:2024 chiarisce i criteri per la classificazione degli ambienti, l’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi, l’elaborazione delle procedure operative ed emergenziali e la scelta delle attrezzature e degli strumenti di lavoro.

Sono inoltre indicati i requisiti per dispositivi di protezione collettiva e individuale e i ruoli e i compiti dei lavoratori coinvolti nelle attività.

Infine, nell’Appendice A è incluso un elenco indicativo di potenziali fattori di rischio in ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento.

Fonte: INAIL

Tratto da Punto Sicuro

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