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Imparare dagli errori: il caldo e gli incendi negli stabilimenti

Esempi di incendi correlati alle conseguenze dei prolungati periodi di siccità. Un documento Inail sugli stabilimenti a pericolo di incidente rilevante. Focus sui lavori a caldo e gli incendi di vegetazione innescati all’interno dello stabilimento.

I cosiddetti “  lavori a caldo”, che includono operazioni che generano calore o fiamme libere (ad esempio le attività di saldatura), presentano maggiori rischi in situazioni con alte temperature esterne e in condizioni di siccità, soprattutto per quanto riguarda il rischio incendio. In queste situazioni aumenta notevolmente la probabilità di innesco e la possibile propagazione degli incendi.

Torniamo dunque a parlare del possibile impatto delle alte temperature e, specialmente, della siccità sulle attività lavorative, facendo particolare riferimento ad alcuni eventi avvenuti in stabilimenti a pericolo di incidente rilevante (PIR) raccolti nella scheda informativa “ Rischi dell’estate negli stabilimenti Pir”, prodotta dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) dell’ Inail.

La scheda, su cui ci siamo già soffermati in una precedente puntata della rubrica “ Imparare dagli errori”, riporta eventi significativi relativi a incendi esterni e a incendi interni agli ambienti di lavoro che hanno messo in situazione di pericolo gli stabilimenti.

Questi gli argomenti trattati nell’articolo:

  • Siccità, stabilimenti PIR e lavori a caldo: il mancato controllo di fine lavoro
  • Sicurezza nei lavori a caldo: le precauzioni di sicurezza prima e dopo

Siccità, stabilimenti PIR e lavori a caldo: il mancato controllo di fine lavoro

Una parte degli eventi incidentali raccolti riguarda incendi di vegetazione innescati all’interno dello stabilimento.

In particolare, il documento si sofferma su:

  • presenza di erba secca e sterpaglie nell’area di lavoro;
  • mancato controllo di fine lavoro.

 

Riguardo ai mancati controlli di fine lavoro nelle attività che avvengono negli stabilimenti PIR, si indica che lo svolgimento di lavori a caldo “prevede l’adozione di Permessi di Lavoro PdL per autorizzare, gestire e documentare l’esecuzione di lavori, all’interno di un impianto in esercizio”. E il mancato controllo di fine lavoro “sia da parte della ditta appaltatrice che del capo turno può impedire di accorgersi di un pericolo immediato”.

Il documento riporta la scheda EO7 relativa a un evento che mostra come al termine di lavori di taglio su tubazioni metalliche posizionate sul piano campagna nessuno si sia accorto della presenza di braci che hanno poi provocato un incendio.

Questo il contenuto della scheda EO7:

  • “Il principio di incendio, per combustione di erba secca, si è sviluppato al termine di un lavoro di taglio con cannello di tubazioni metalliche, posizionate sul piano campagna. Vista la lunghezza delle tubazioni, le operazioni di taglio erano necessarie per agevolare la movimentazione e successiva raccolta del materiale nello stoccaggio di rifiuti autorizzato. Il lavoro, autorizzato con regolare permesso di lavoro semplice e lavoro a fuoco aperto dal reparto multifunzionale, è iniziato alle 08.10 ed è terminato alle ore 12.00 e presumibilmente, al termine dello stesso, la ditta terza incaricata non si è accorta della presenza di braci che hanno poi innescato il principio di incendio. Il capo turno ha firmato il permesso alla voce ‘avvenuta verifica stato dei luoghi’ non avendone verificata l’efficacia in campo”.

Si indica poi che in un altro caso, “l’incendio, provocato da scintille durante le operazioni di taglio di un profilo metallico, ha interessato una piccola parte erbosa di un terrapieno. Tuttavia, prima di ripartire con i lavori, si è ritenuto necessario modificare il PdL aggiornandolo come segue: ‘Prima di proseguire i lavori assicurarsi che i terrapieni siano bagnati e privi di vegetazione secca. Vietato eseguire operazioni di taglio e a caldo presso zona lavoro dei terrapieni’”.

Sicurezza nei lavori a caldo: le precauzioni di sicurezza prima e dopo

Già in una precedente puntata della rubrica dedicata ai rischi di incendio, connessi al connubio siccità/lavori a caldo, abbiamo presentato le lezioni, apprese dalla conoscenza e analisi di questi eventi, raccolte nella scheda Inail. Ad esempio, nelle “lezioni” si indica che prima di iniziare lo svolgimento di lavori a caldo ci si deve assicurare “che l’area circostante sia pulita, priva di sterpaglie”. O che bisogna “evitare di svolgere lavori a caldo vicino a terrapieni, aiuole, zone verdi; altrimenti assicurarsi che l’area sia sufficientemente bagnata”. E l’importanza, al termine dei lavori a caldo, di assicurarsi che “non ci siano condizioni latenti, es. braci incandescenti, che possono provocare principi di incendio”.

Per avere qualche altra informazione, più in generale, sulla sicurezza nei lavori a caldo possiamo fare riferimento ad un documento prodotto dalla Confederation of Fire Protection Association Europe ( CFPA-Europe), un’associazione europea di organizzazioni nazionali che si occupano di prevenzione e protezione dagli incendi.

Nel 2012 è stata prodotta la linea guida “ Fire safety basics for hot work operatives” (Sicurezza antincendio per gli addetti ai lavori a caldo) che contiene indicazioni e proposte elaborate da SPEK (Associazione Finlandese di Soccorso Nazionale), curate da Matti Orrainen.

Il documento riporta le possibili precauzioni di sicurezza prima, durante e dopo lo svolgimento dei lavori.

Riprendiamo, in breve, alcune delle precauzioni indicate da mettere in atto prima dello svolgimento dei lavori a caldo:

–     valutare il rischio nella zona di lavoro;

–     ispezionare il soffitto, le pareti e il pavimento e posizionate schermi sulle aperture ed i passaggi;

–     richiedere un permesso scritto per lavori a caldo alla persona incaricata di rilasciarlo;

–     disporre una vigilanza sui lavori a caldo per la durata del lavoro e dopo che il lavoro è stato completato;

–     assicurarsi che il luogo di lavoro sia dotato di idonei estintori (il documento riporta anche le specifiche degli estintori);

–     pulire e mettere in sicurezza il luogo dove avverrà il lavoro a caldo. rimuovere o proteggere tutte le apparecchiature con sostanze infiammabili o combustili, compresi i cestini ed i contenitori, i macchinari ed i materiali sul luogo di lavoro e sulle aree circostanti;

–     se necessario, bagnare il luogo di lavoro e le aree circostanti;

–     ispezionare le aree intorno al luogo dove avverrà il lavoro a caldo. se necessario organizzare una vigilanza anche in queste aree.

Queste sono, invece, alcune delle precauzioni di sicurezza al termine dei lavori a caldo:

–     ispezionare il luogo di lavoro e le zone circostanti;

–     informare chi ha rilasciato il permesso per il lavoro a caldo che il lavoro è terminato;

–     dopo che il lavoro a caldo è terminato, continuare ad effettuare la vigilanza sul luogo di lavoro e sulla zona circostante, se necessario. continuare la vigilanza senza interruzione per il periodo di tempo definito nel permesso per il lavoro a caldo, ma in ogni caso per non meno di 1 ora;

–     riconnettere il rivelatore di incendio facente parte dell’impianto di rivelazione ed allarme incendio e l’equipaggiamento antincendio che è stato disconnesso a causa del lavoro a caldo.

Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale del documento CFPA, che riporta molti altri dettagli e precauzioni di sicurezza, e ricordiamo che del documento CFPA è stata prodotta nel 2023 anche una nuova versione aggiornata.

 

 

Scarica la scheda Inail da cui è tratto l’articolo:

Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, “ Rischi dell’estate negli stabilimenti Pir”, a cura di S.M. Ansaldi, A. Pirone, M.R. Vallerotonda, P. Agnello (Inail Dit) – Factsheet edizione 2022 (formato PDF, 128 kB).

Tratto da Punto Sicuro

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