Montaggio e manutenzione di impianti solari: le misure di sicurezza
Un documento si sofferma sulla sicurezza nel montaggio e manutenzione di impianti solari. Focus sulle misure di sicurezza e le protezioni contro le cadute per il montaggio e la manutenzione dei pannelli solari sulle coperture.
Il montaggio e la manutenzione degli impianti solari che vengono installati sui tetti coinvolge una serie di persone che possono essere esposte al rischio di caduta dall’alto. Ed è, dunque, di vitale importanza “adottare i necessari provvedimenti anticaduta già al momento del rilievo delle misure, così come durante il montaggio e i successivi interventi di manutenzione” in quota.
E per tutte le persone coinvolte nel montaggio degli impianti e nel successivo utilizzo dei tetti (montatori, manutentori, progettisti e proprietari) bisogna applicare un semplice principio: “chi accede ai tetti dove sono presenti degli impianti solari deve proteggersi dalle cadute dall’alto”.
A ricordarlo è un documento prodotto da Suva, Istituto svizzero per l’assicurazione e la prevenzione degli infortuni, e intitolato “Energia dal tetto in sicurezza. Montaggio e manutenzione di impianti solari”.
Il documento – che, non bisogna dimenticare, fa riferimento alla normativa elvetica e non a quella italiana in materia di sicurezza – presenta interessanti indicazioni per la sicurezza delle squadre o dei lavoratori durante l’installazione o manutenzione di pannelli solari sulle coperture.
Abbiamo già presentato nelle scorse settimane il documento (“ Migliorare la sicurezza nel montaggio e manutenzione di impianti solari”) soffermandoci sulla pianificazione dei lavori e sulla protezione contro le cadute dal bordo del tetto, mentre nell’articolo di oggi, sempre con riferimento al documento elvetico, affrontiamo i seguenti argomenti:
- Montaggio e manutenzione di impianti solari: le misure per il montaggio
- Montaggio e manutenzione di impianti solari: le misure per la manutenzione
- Montaggio e manutenzione di impianti solari: i dispositivi di ancoraggio
Montaggio e manutenzione di impianti solari: le misure per il montaggio
Dal documento Suva riprendiamo alcune indicazioni sulle possibili misure di sicurezza per il montaggio di impianti solari.
Riguardo alle protezioni contro le cadute si ricorda che spesso il montaggio di impianti solari di grandi dimensioni ha “una durata superiore a due giorni per una persona”. E a partire da un’altezza di caduta di 2 m, è necessario “adottare misure di protezione collettiva”.
Si segnala che, ad esempio, sono considerate “protezioni contro le cadute dal bordo del tetto le seguenti misure di protezione collettiva:
- ponteggio di facciata con ponte da lattoniere
- protezione laterale per i tetti piani
- protezione laterale sul lato dei frontoni e parete di ritenuta sul lato gronda per i tetti inclinati
- messa in sicurezza della falda del tetto su cui non si lavora, ad es. tramite protezione laterale sul colmo.
Il documento si sofferma sulla protezione laterale sul lato dei frontoni indicando che “bisogna applicare una protezione laterale sul lato dei frontoni quando i lavori vengono effettuati a meno di 2 m dal bordo con rischio di caduta del lato dei frontoni. Altrimenti si deve delimitare la zona con uno sbarramento”.
Riguardo poi alla messa in sicurezza della falda del tetto su cui non si lavora, si segnala che se “i lavori vengono effettuati a meno di 2 m dal colmo, la falda del tetto su cui non si lavora deve essere sbarrata mediante misure contro le cadute”. Ed è “quindi possibile adottare le seguenti misure:
- protezione laterale sul colmo
- ulteriore parete di ritenuta o parete di protezione da copritetto lungo la falda su cui non si lavora, inclusa la protezione sul lato dei frontoni.
Se poi “non ci si deve avvicinare a meno di 2 m dal colmo, la zona interessata deve essere delimitata con uno sbarramento”.
Si parla poi anche dei DPI anticaduta.
Si indica che in caso di “impianti solari di piccole dimensioni (ad es. case unifamiliari) e di sistemi di montaggio rapidi, è possibile utilizzare i DPI anticaduta” – sempre con riferimento alla normativa elvetica – “se la durata totale dei lavori (installatore, lattoniere, copritetto ecc.) è inferiore a due giorni per una persona e una protezione collettiva non è realizzabile o risulta troppo pericolosa”.
Il documento, che si sofferma anche sulla protezione contro le cadute attraverso il tetto, affronta il tema della sicurezza degli accessi e delle vie di passaggio.
Infatti per il montaggio di impianti solari “è necessario garantire la sicurezza degli accessi e delle vie di passaggio per consentire il trasporto in sicurezza degli utensili e del materiale ingombrante”.
Si indica che per i lavori di montaggio “sono considerati sicuri i seguenti tipi di accesso:
- torre scala temporanea
- scala a rampa all’interno dell’edificio
- scala a rampa fissa sulla facciata”.
E il materiale ingombrante “non può essere trasportato in condizioni di sicurezza su scale a pioli temporanee. Le scale portatili non sono pertanto considerate un accesso sicuro per i lavori di montaggio sul tetto”.
Montaggio e manutenzione di impianti solari: le misure per la manutenzione
Riprendiamo ora alcune indicazioni tratte dal capitolo dedicato alle “Misure di sicurezza per la manutenzione di impianti solari sui tetti”.
Si indica che generalmente “i lavori di manutenzione di un impianto solare su un tetto hanno una durata inferiore a due giorni per una persona”. E, nella normativa elvetica, “le misure di sicurezza da adottare per i lavori di breve durata sono meno estese rispetto a quelle richieste per i lavori di lunga durata”.
Dunque i lavori di manutenzione di breve durata “possono essere eseguiti con i DPI anticaduta se una protezione collettiva non è realizzabile o risulta troppo pericolosa”.
Il documento si sofferma poi sugli impianti solari su tetti piani o con inclinazione inferiore a 10° e su tetti con inclinazione superiore a 10°.
Presentiamo quanto indicato per i tetti piani o con inclinazione inferiore a 10°.
Si indica che per i tetti con un’inclinazione inferiore a 10° “bisogna rispettare in particolare i seguenti punti:
- Dal punto di vista della sicurezza, i parapetti perimetrali sono preferibili rispetto ai DPI anticaduta”.
- Per i lavori che richiedono meno di due giorni per una persona per tetto, è necessario adottare le misure di protezione anticaduta a partire da un’altezza di caduta di 3 m. Occorre adottare misure supplementari se le postazioni di lavoro sono sopraelevate rispetto alla superficie praticabile (ad es. scale doppie) o se c’è un rischio di scivolamento.
- Se non è possibile montare un parapetto perimetrale o una protezione laterale, bisogna garantire che le persone possano proteggersi contro le cadute dall’alto tramite sistemi di linea vita fissi a fune o a binario. Questi dispositivi di ancoraggio devono essere certificati. A seconda della geometria del tetto, è consentito l’utilizzo di ancoraggi a punto singolo in combinazione con un sistema di linea vita a fune o a binario. I sistemi di trattenuta vanno privilegiati rispetto ai sistemi di ritenuta.
- I dispositivi di ancoraggio devono essere progettati da uno specialista”.
Riguardo alla protezione laterale a bordo tetto una tabella mette a confronto vantaggi e svantaggi del parapetto permanente / protezione laterale e dei DPI anticaduta (dispositivo di ancoraggio). Nei parapetti – continua il documento – “prevalgono chiaramente i vantaggi”.
Ci sono “diversi sistemi di protezione laterale efficaci contro le cadute dall’alto a bordo tetto”.
Alcuni esempi:
- “sistema di protezione laterale con o senza perforazione del manto di copertura;
- protezione laterale temporanea o fissa;
- protezione laterale ribaltabile (parallela o perpendicolare rispetto al bordo del tetto)”.
E con i sistemi ribaltabili “bisogna assicurarsi che anche le operazioni di apertura e chiusura possano essere eseguite in condizioni di sicurezza”.
Montaggio e manutenzione di impianti solari: i dispositivi di ancoraggio
Riportiamo poi qualche informazione sui dispositivi di ancoraggio.
Si segnala che “se una protezione collettiva non è realizzabile o risulta troppo pericolosa, bisogna installare un dispositivo di ancoraggio progettato da uno specialista”.
Infatti sui tetti “si deve accedere regolarmente per eseguire gli interventi di manutenzione periodici:
- manutenzione del tetto (inverdimento, bordo tetto, impermeabilizzazione, drenaggio ecc.)
- manutenzione di altri impianti tecnici (ventilazione, climatizzazione, evacuazione di fumo e calore ecc.)
- manutenzione dell’impianto solare”.
Ed è risaputo che “sui tetti sprovvisti di un dispositivo di ancoraggio permanente non vengono mai realizzati dei dispositivi temporanei, in quanto è dispendioso montare, e in seguito smontare, un dispositivo di ancoraggio ogni volta che si deve accedere al tetto”.
Si sottolinea che i sistemi di trattenuta a fune o a binario (linee vita) “vanno privilegiati rispetto agli ancoraggi a punto singolo, dove sganciarsi e riagganciarsi è considerata una pratica dispendiosa in termini di tempo e perciò viene spesso tralasciata”.
Rimandiamo alla lettura integrale del documento che si sofferma su molti altri aspetti e che riporta anche utili suggerimenti ed esempi relativi alla progettazione e installazione dei dispositivi di ancoraggio.
Invitiamo, per un confronto con gli obblighi della normativa italiana, anche alla lettura dei tanti nostri articoli sulla sicurezza nei lavori in quota e sulle coperture. Ad esempio:
- La manutenzione e gli accessi alle coperture di breve durata
- Inail: la sicurezza nei lavori sulle coperture e gli ancoraggi
- Edilizia: la progettazione dell’opera orientata alla sicurezza
Scarica il documento da cui è tratto l’articolo:
Tratto da Punto Sicuro